Dico i primi nomi che mi vengono in mente: Francesco Totti, Naomi Campbell, Fabrizio Corona, Alessia Marcuzzi, Massimo D’Alema, Matteo Renzi, Flavio Briatore, Luciano Moggi, poi una marea di cuochi, praticamente tutti i cantanti e gli attori, politici di nome e di mezza tacca, prelati dal titolo di cardinale in su, stelline e pornostar a profusione. Praticamente chiunque. Chiunque abbia avuto non un quarto d’ora ma anche solo quindici secondi di popolarità.
Tutti hanno scritto un libro.
“Scritto” nel senso in cui si dice che un generale ha vinto una battaglia, quando a combattere e morire sono stati i soldati mentre lui osservava da debita distanza. Di quei presunti scrittori molti la propria opera non l’hanno probabilmente neppure letta, figuriamoci scriverla.
Si tratta di un’etichetta che tutti si sono appiccicati addosso: calciatore e scrittore, presentatore e scrittore, modella e scrittrice, valletta e scrittrice... manca giusto stronzo e scrittore...