BALLATA
DELLA VITA ESTERIORE
di Hugo von
Hofmannsthal
tradotta dal
tedesco da Marco Scaldini
(metro originale:
pentametri giambici, traduzione in endecasillabi)
E
bimbi crescono con occhi profondi,
Che
nulla sanno, crescono e muoiono,
E
ogni uomo va per la sua strada.
E
frutti dolci vengon dagli acerbi
E
cadono a notte come uccelli morti
E
giaccion poco prima di marcire.
E
sempre soffia il vento e di continuo
Percepiamo
e parliamo parole
E ci
coglie gioia e stanchezza.
E
strade corrono nel verde, e luoghi
Son
qua e là, con fiaccole, alberi, stagni,
E
minacciose, aride come morte…
A
che scopo costruite? e mai
S’assomigliano?
e quante saranno?
Che
cambia ridere, piangere, sbiancare?
A
che posson servire questi giochi,
Ché
adulti e sempre soli siamo
E
vaganti senza alcuna meta?
Serve
aver visto più volte lo stesso?
E
pure dice molto chi dica “sera”.
Parola
da cui senso e tristezza
Scorrono
come miele da favi vuoti.