martedì 15 aprile 2025

La saggezza di Boskov


 

A proposito di un suo giocatore, non particolarmente sveglio, il grande Vujadin Boskov disse: “Io penso che sua testa buona solo per tenere cappello”.

Una definizione che si addice ai tanti calciatori beccati con le mani nelle scommesse. Giovanotti che guadagnano cifre enormi ma che finiscono per indebitarsi fino al collo e che gli strozzini trattano come pezze da piedi. (“Paga o ti faccio fare il muratore”).

La chiamano ludopatia, come ci spiegano illustri clinici chiamando in causa il vuoto esistenziale dei poverini miliardari. Ma, per caso, non sarà soprattutto coglionaggine (direbbe Boskov)?

A differenza dei tanti loro coetanei che eccellono in altri sport, ammirati e rispettati (prendiamo Jannik Sinner o Federica Brignone) i nostri calciatori riescono nella mirabile impresa di rendersi odiosi anche sui campi da gioco. Dove si esibiscono come i teatranti del wrestling quando non appena sfiorati in un normale contrasto di gioco urlano e si rotolano per poi giacere esanimi al suolo. Finché l’arbitro non punisce l’avversario e allora i teatranti resuscitano per incanto e tornano a zompettare come se niente fosse.

 Antonio Padellaro Il Fatto 15 aprile 2025

iL LIBERISMO IN POCHE PAROLE (ANZI PER IMMAGINI)

 


venerdì 11 aprile 2025

Qualcosa è andato storto

 


Ugo Foscolo, avete presente? Ebbene costui a diciannove anni, oltre ad aver già scritto un’intera biblioteca, conosceva greco, latino, francese, inglese e tedesco. Ma conosceva nel senso che traduceva testi letterari, non che balbettava buongiorno e buonasera. E non era certo il tipo del segaiolo alla Leopardi, perché già si trombava la MILF Isabella Teotochi Albrizzi, e dopo di lei ne sono seguite a bizzeffe. Un diciannovenne di quelli che noi oggi abbiamo in classe al massimo sorride beota davanti ai video beoti che i suoi coetanei beoti postano su Tik Tok. Fine. Qualcosa deve necessariamente essere andato storto.

da Volevo parlare ma poi ho scritto di Marco Scaldini

Libri di culto