venerdì 29 novembre 2024

Buon Natale

 

Come al solito si discute a lungo del sintomo ma non della causa.

Parlo del cosiddetto bonus Natale, la mancia che il governo ha generosamente deciso di elargire agli insegnanti indigenti. Non solo: poiché nella sua prima formulazione i criteri di assegnazione erano troppo stringenti, le maglie sono state allargate e adesso in tanti possono godersi i loro bei cento euro di gratifica! Che goduria! Che lusso! Ma soprattutto che bontà da parte di chi dona con così larga prodigalità!

Nessuno, a quanto ne so, ha levato la voce per sottolineare la vergogna del semplice fatto che gli insegnanti possano appartenere alla categoria degli indigenti. Lo scandalo della loro mortificante retribuzione è così ben assorbito e metabolizzato da chiunque, che si dà per scontato annoverare gli insegnanti fra i poveri.

Bistrattare una categoria professionale prestigiosa è quindi la norma, umiliarla con un'elemosina un atto meritorio.

Viva la revolucion!

mercoledì 27 novembre 2024

Giudizi universali

 
 Esiste un racconto che possa essere indicato come il più bello di tutti i tempi?

Michael Kohlhaas di Heinrich von Kleist.


martedì 26 novembre 2024

Ulteriori sodomizzazioni

 

Pannini - Vedute di Roma antica

Il famoso o famigerato PNRR eroga fondi anche alla scuola. Logica vorrebbe che andassero ai due ambiti in sofferenza, vale a dire l'adeguamento di stipendio degli insegnanti e l'edilizia scolastica. Ovviamente non accade: sono impiegati per la realizzazione di progetti che vanno dal poco utile al totale disutile. E pazienza. Perlomeno, si sono detti alcuni insegnanti tapini, offrono la possibilità di insegnare in questi corsi, retribuiti non bene ma comunque al di sopra della media degli insegnanti. Tapini, si diceva: una volta giunti alla riscossione si scopre che i compensi subiscono una tassazione di oltre il 60 per cento. Oltre il SESSANTA per cento e lo riscrivo in lettere e in maiuscolo poiché niente e nessuno in Italia subisce una tassazione neppur lontanamente paragonabile a queste cifre. Di nuovo lo stato si fa grasso alle spalle degli insegnanti, reincassando sotto forma di tassazione e senza colpo ferire la gran parte di questi fondi PNRR.

Amen.

 

lunedì 25 novembre 2024

Sodomizzazioni


 


 

 

A Natale tutti più buoni. Lo stato con gli insegnanti in modo particolare. La tredicesima potrebbe dar loro alla testa: a così tanti soldi tutti insieme non sono abituati. Per questo lo stipendio consta di due parti: lo stipendio vero e proprio e una parte chiamata retribuzione professionale docenti. La tredicesima si calcola, inutile dirlo, solo sulla prima parte, in modo da non abbondare. Lo stato risparmia e l'insegnante mantiene le sue abitudini di sobrietà.

 

domenica 24 novembre 2024

La sensazione di potere (8)

 

Il programmatore Shuman non provò neppure ad accelerare il corso delle cose. Loesser era un tradizionalista. Molto tradizionalista. E gli piaceva avere a che fare con i computer, così come era stato per suo padre e per suo nonno.  Sopratutto controllava la corporazione dei computer dell’Europa occidentale e se si fosse riusciti a persuaderlo della bontà del Progetto Numero questo semplice fatto avrebbe costituito un gran passo in avanti.

Loesser però era titubante.

«Non sono sicuro di trovarmi d’accordo con l’idea di allentare la presa sui computer», disse a Shuman, «perché la mente umana è qualcosa di capriccioso. Il computer, al contrario, fornisce invariabilmente la stessa risposta alla stessa domanda. Ogni sacrosanta volta. Che garanzie abbiamo che la mente umana si comporti allo stesso modo?»

«La mente umana, sovrintendente Loesser, si limita a elaborare dei fatti. Cosa cambia se a compiere l’operazione è la mente umana o una macchina? Entrambi non sono che strumenti.»

«Sì, sì, è vero. Ho visto la sua ingegnosa dimostrazione del fatto che la mente umana può replicare le operazioni del computer, ma per essere sinceri mi sembra aria fritta. Capisco che sia valida in teoria, ma che garanzie abbiamo del fatto che possa essere convertita nella pratica?»

«Ritengo vi siano i presupposti per crederlo possibile, signore. Dopo tutto i computer non sempre sono esistiti. Gli uomini delle antiche civiltà certo ne erano privi e anche le ferrovie sono state inventate prima del computer.»

«Visto che non ce n’era bisogno...»

«Sa bene che non è così. Non si poteva costruire una ferrovia o una ziggurat senza l’esecuzione di calcoli, che devono per forza essere stati eseguiti senza computer, perlomeno nel senso in cui li intendiamo oggi.»

«Secondo lei calcolavano nel modo che mi ha fatto vedere?»

«Non è detto. Dopo tutto questo metodo, che noi chiamiamo grafitico dal greco antico graphos che significa “ciò che è scritto”, è stato sviluppato dai computer stessi, perciò non può essere antecedente alla loro comparsa. E tuttavia anche le civiltà antiche dovranno pur essere state in possesso di un qualche metodo, non trova?»

«Conoscenze perdute! Se è venuto qui per parlarmi di conoscenze perdute...»

«Niente affatto. Non sono uno di quei tipi che vanno in cerca delle conoscenze perdute, pur ammettendo che qualcosa di vero debba esserci. Dopo tutto, l’uomo mangiava i cereali anche prima delle colture idroponiche, e se le popolazioni antiche mangiavano i cereali, devono per forza averli coltivati nel terreno. Altrimenti in quale altro modo sarebbe stato possibile avere delle piantagioni?»

«Non lo so, però crederò nella coltivazione sul terreno quando vedrò con i miei occhi qualcuno che pianta un seme in terra. Così come crederò che si possa accendere il fuoco sfregando due pietre solo se lo faranno davanti a me.»

Shuman si avvide che doveva essere conciliante.

«Per il momento limitiamoci al grafitico. Si tratta in definitiva solo di una parte del processo di dematerializzazione. Il trasporto per mezzo di apparati ingombranti sta lasciando il posto allo scambio di materia. Gli strumenti di comunicazione divengono così più snelli ed efficienti ogni giorno che passa. Consideri soltanto le dimensioni del suo computer tascabile con quelle di un sesquipedale macchinario di mille anni fa. Chi ci impedisce di pensare, in ultima analisi di liberarci in via definitiva anche dei computer? Ci pensi, signore, il Progetto Numero è un concetto fluido: il progresso è sempre un passo avanti. Però abbiamo bisogno del suo aiuto. Se il patriottismo non è sufficiente a convincerla, consideri la sfida intellettuale che le viene proposta.»

La replica di Loesser fu scettica: «Di quale progresso stiamo parlando? Cosa è in grado di fare oltre a una semplice moltiplicazione? Riesce a risolvere una funzione trascendente?

«Con il tempo, signore. Con il tempo. Nel mese scorso ho appreso a risolvere le divisioni: posso determinare, senza errori, quozienti interi e decimali.»

«Quozienti decimali? Quanti?»

Il programmatore Shuman si sforzò di mantenere un tono noncurante mentre rispondeva: «A piacere.»

            Loesser rimase a bocca spalancata: «Senza un computer?»

«Mi dica un’operazione qualunque.»

«Divida ventisette per tredici. Fino al sesto decimale.»

Cinque minuti più tardi Shuman disse la risposta: «Due, virgola zero sette nove sei due tre.»

Loesser controllò.

«Devo confessare che sono sconcertato. La moltiplicazione non mi aveva fatto un’impressione eccessiva poiché, dopo tutto, riguardava dei numeri interi, e pensavo che dietro potesse esserci qualche trucco. Ma i decimali...»

«E non è tutto. C’è un nuovo sviluppo che, per il momento, è top secret e del quale, a onor del vero, non sarei autorizzato a parlare. Fatto sta che... potremmo aver fatto breccia sul fronte della radice quadrata.»

«Della radice quadrata?»

            «Ci sono ancora degli inciampi sul percorso e dobbiamo limare gli angoli, tuttavia il tecnico Aub, l’uomo che ha inventato questa scienza e che possiede un sorprendente intuito nello svilupparla, sostiene che ha quasi risolto il problema. E si tratta solo di un tecnico. Un uomo come lei, un matematico esperto e di talento, non dovrebbe incontrare difficoltà.»

            «Radice quadrata», mormorò fra sé e sé Loesser, suo malgrado affascinato.

«E pure quelle cubiche. Allora, è dei nostri?»

La mano di Loesser scattò in avanti: «Contate su di me.»

* * *

continua...

sabato 23 novembre 2024

La sensazione di potere (7)

 

«Ma fin dove può spingersi il calcolo fatto da un essere umano?»

«Non ci sono limiti. Secondo il programmatore Shuman, che per primo mi ha fatto conoscere la sua scoperta...»

«Ho sentito parlare di Shuman, si capisce.»

«Ovvio. Dunque, il dottor Shuman mi dice che, in teoria, non c’è niente che il computer possa fare e che non sia fattibile anche dalla mente umana. Il computer si limita a incamerare una certa quantità di dati ed esegue un certo numero di operazioni per loro tramite. Un processo alla portata della mente umana.»

Il presidente si prese un po’ di tempo per rifletterci. Infine disse: «Se lo dice Shuman, sono portato a credergli... in teoria almeno. Ma in pratica, chi può mai sapere come funzioni un computer?»

Brant rise di gusto. «Ebbene, signor presidente, è la medesima domanda che ho posto io. Sembra incredibile ma c’è stato un tempo in cui i computer erano progettati direttamente dagli esseri umani. Si trattava giocoforza di macchine semplici, prima che un uso razionale delle stesse stabilisse che dovevano essere i computer stessi a progettarne di più avanzati.»

«Ho capito. Vada avanti.»

«Il tecnico Aub aveva l’hobby di ricostruire alcuni di questi antichi apparecchi e, così facendo, si è imbattuto nei dettagli del loro funzionamento; in tal modo ha scoperto che riusciva a riprodurli. La moltiplicazione che ho appena eseguito davanti a lei non è che l’imitazione del funzionamento di un computer.»

«Sorprendente!»

            Il deputato si limitò a tossicchiare con modestia.

«Se mi è concesso evidenziare un altro aspetto, signor Presidente, quanto più noi sviluppiamo questa cosa, tanto più possiamo distogliere fondi federali dalla produzione e dal mantenimento dei computer. Se il cervello umano avrà il sopravvento, saremo in grado di indirizzare le nostre energie verso obiettivi di pace e l’impatto della guerra sull’uomo della strada si ridurrà considerevolmente. Inutile sottolineare che a trarne i maggiori benefici sarà il partito al potere.»

«Ecco», disse il presidente, «che siamo arrivati al nocciolo della questione. Bene, si sieda, deputato, si sieda, ho bisogno di un po’ di tempo per rifletterci. Nel frattempo, però, mi faccia vedere di nuovo quel trucchetto della moltiplicazione e vediamo se riesco a capirlo.

* * *

continua...

Ridere per ridere

  Il prof Perboni ha scritto alcuni dei libri più divertenti di questo secolo. Acquistarli non è una brutta idea. Nella colonna di destra si...