sabato 23 novembre 2024

La sensazione di potere (7)

 

«Ma fin dove può spingersi il calcolo fatto da un essere umano?»

«Non ci sono limiti. Secondo il programmatore Shuman, che per primo mi ha fatto conoscere la sua scoperta...»

«Ho sentito parlare di Shuman, si capisce.»

«Ovvio. Dunque, il dottor Shuman mi dice che, in teoria, non c’è niente che il computer possa fare e che non sia fattibile anche dalla mente umana. Il computer si limita a incamerare una certa quantità di dati ed esegue un certo numero di operazioni per loro tramite. Un processo alla portata della mente umana.»

Il presidente si prese un po’ di tempo per rifletterci. Infine disse: «Se lo dice Shuman, sono portato a credergli... in teoria almeno. Ma in pratica, chi può mai sapere come funzioni un computer?»

Brant rise di gusto. «Ebbene, signor presidente, è la medesima domanda che ho posto io. Sembra incredibile ma c’è stato un tempo in cui i computer erano progettati direttamente dagli esseri umani. Si trattava giocoforza di macchine semplici, prima che un uso razionale delle stesse stabilisse che dovevano essere i computer stessi a progettarne di più avanzati.»

«Ho capito. Vada avanti.»

«Il tecnico Aub aveva l’hobby di ricostruire alcuni di questi antichi apparecchi e, così facendo, si è imbattuto nei dettagli del loro funzionamento; in tal modo ha scoperto che riusciva a riprodurli. La moltiplicazione che ho appena eseguito davanti a lei non è che l’imitazione del funzionamento di un computer.»

«Sorprendente!»

            Il deputato si limitò a tossicchiare con modestia.

«Se mi è concesso evidenziare un altro aspetto, signor Presidente, quanto più noi sviluppiamo questa cosa, tanto più possiamo distogliere fondi federali dalla produzione e dal mantenimento dei computer. Se il cervello umano avrà il sopravvento, saremo in grado di indirizzare le nostre energie verso obiettivi di pace e l’impatto della guerra sull’uomo della strada si ridurrà considerevolmente. Inutile sottolineare che a trarne i maggiori benefici sarà il partito al potere.»

«Ecco», disse il presidente, «che siamo arrivati al nocciolo della questione. Bene, si sieda, deputato, si sieda, ho bisogno di un po’ di tempo per rifletterci. Nel frattempo, però, mi faccia vedere di nuovo quel trucchetto della moltiplicazione e vediamo se riesco a capirlo.

* * *

continua...

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