Nel 2019 davo alle stampe un volumetto che criticava aspramente gli eccessi dell'inclusività nella scuola italiana. Come spesso mi accade in fatto di istruzione, ero stato profetico. Guardate l'ultima vittima di questa nefasta tendenza: il (la) povero/a ministro/a Calderone.
Cosa ha fatto la poverina se non approfittare dell'ampia inclusività offerta dal nostro sistema scolastico: ha sostenuto esami nel fine settimana, quando l'università le ha aperto le porte pur dovendo rimanere chiusa; si è laureata di domenica, ottenendo un bel 110 e lode pur con una media da 96; risultava sia insegnante che studente (lavoratore, si capisce) nello stesso ateneo. L'inclusività che la riguardava era così grande che comprendeva l'inclusione (scusate la ripetizione) del consorte nel CdA dell'università stessa.
Che fulgido esempio di scuola inclusiva!
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