martedì 19 novembre 2024

La sensazione di potere (5)

 



Il volto del presidente della Federazione Terrestre era smunto a causa delle preoccupazioni ma, in privato, si concedeva di far apparire sui suoi delicati lineamenti un’espressione di composta malinconia. La guerra denebiana, dopo una fase iniziale di coinvolgimento emotivo e di consenso popolare, si era ormai ridotta a uno squallido giochetto di manovre e contromanovre, mentre lo scontento cresceva inarrestabile su tutta la Terra.

Né era escluso che lo stesso accadesse su Deneb.

E ora il deputato Brant, a capo dell’importante comitato sugli approvvigionamenti militari, non trovava niente di meglio per utilizzare la sua mezzora di colloquio che sparare assurdità totali, con una espressione così allegra da far dubitare della sua sanità mentale.

«Calcolare senza un calcolatore», si decise alla fine a esclamare il presidente, «è una contraddizione in termini.»

«Calcolare», replicò il deputato, «è solo un sistema di trattare i dati. Può farlo una macchina così come un cervello umano. Per comodità le farò un esempio.»

Usando le abilità da poco apprese, Brant si sbizzarrì in addizioni e moltiplicazioni, finché il presidente, suo malgrado, si trovò coinvolto.

«E funziona sempre?»

       «Infallibilmente, signor presidente. È a prova d’idiota.»

      «Ed è difficile da imparare?»

     «A me è occorsa una settimana per impadronirmene del tutto. Credo che lei possa fare meglio.»

      «In definitiva», disse dopo un po’ il presidente, «si tratta di un passatempo interessante, ma a cosa può servire?»

 

continua...

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