sabato 27 settembre 2025

Storia contemporanea

 

Forse non lo ha fatto notare nessuno prima di ora, ma una buona parte del consenso di Meloni alle ultime elezioni è stata generata dal bisogno di sicurezza della gente comune. La gente comune (che io conosco bene, poiché ne faccio parte) fa ragionamenti semplici: voto per un governo di destra, così prenderà provvidemti efficaci contro i ladri che mi entrano in casa. Così, sic et simpliciter, senza tante menate sulla Von Der Truppen o sul comico ucraino, che ha troppe consonanti nel cognome perché alla gente comune possa fregargliene una mazza.

Già. Peccato che la gente comune non impari dall'esperienza e non ricordi il recente passato berlusconiano. I governi di destra sono in genere impegnati a salvare il culo dei colletti bianchi e quindi le galere le svuotano, invece di mandarci i delinquenti. In via preventiva delegittimano i magistrati, indeboliscono le forze investigative e quindi si mettono al sicuro dall'essere i prossimi a finire in gattabuia.

Dopo tre anni di governo Meloni l'Italia è un far west dove la delinquenza comune non ha più freni e imperversa indisturbata.

E se sperate che alle prossime elezioni cambi qualcosa, rileggete l'attacco del secondo paragrafo.

Siamo in Italia. 

Giova ricordare

 

Il capitalismo trasuda sangue e fango da ogni poro.

Karl Marx 

venerdì 26 settembre 2025

Palle in buca

 

Chiedo per un amico: ma il canone RAI che Salvini aveva promesso di abolire non lo paghiamo più, giusto?

giovedì 25 settembre 2025

venerdì 12 settembre 2025

L'intelligenza artificiale spiegata in breve

 

Non mi sembra, ma posso sbagliare, che finora ci sia stato nessuno che abbia operato un riassunto esaustivo sull'utilità della cosiddetta intelligenza artificiale.

Lo farò io.

Non serve a un cazzo.

Disposto però a ricredermi.

Quando?

Nel momento in cui potremo porre alla cosiddetta intelligenza la seguente richiesta: "Trovami una cura efficace contro il cancro." E ne avremo una risposta da mettere in pratica con successo.

 

lunedì 8 settembre 2025

La grande tristezza

 

Ho frequentato l'università a Pisa. Da anni non vi mettevo piede e di recente ho avuto occasione di fare una passeggiata in centro.

Con qualche difficoltà sono riuscito a farmi largo fra le bancarelle di souvenir e a raggiungere via Santa Maria, per scoprire che si è trasformata in un orrido ristorante all'aperto per turisti da viaggi di gruppo, con i buttadentro davanti ai locali. Speravo di consolarmi bevendo un caffè alla Casa della Panna, di fronte alla mia Facoltà di Lingue, che serviva un caffè in tazza grande sepolto da quantità industriali di panna. Scomparsa. Ho proseguito affranto verso Borgo Stretto, per ricevervi un altro colpo al cuore: ha chiuso la storica pasticceria Salza, mia fornitrice ufficiale di bignè e pasticcini vari durante gli anni universitari.

Che tristezza.

 

domenica 7 settembre 2025

I cellulari a scuola spiegati in breve

 

Si dia il seguente problema: sta per iniziare l'anno scolastico e quindi l'attenzione si focalizzerà sugli edifici scolastici fatiscenti, sugli stipendi da fame del personale scolastico, sulle classi pollaio; d'altra parte il governo è troppo impegnato a foraggiare l'industria delle armi per poter pensare di destinare soldi alla scuola e, viste anche le imminenti elezioni regionali, qualcuno potrebbe accorgersene.

Come fare?

Semplice: è sufficiente deviare l'attenzione su un problema inesistente, quello dei cellulari a scuola, che suona bene ed è fumoso abbastanza per permettere di confondere le acque parlando del nulla assoluto.

Problema risolto: le scuole continuano a cadere a pezzi, gli insegnanti a non arrivare a fine mese, gli studenti a vegetare in spazi ristretti ma abbiamo norme severissime sull'uso dei cellulari.

Sono soddisfazioni.

 

mercoledì 3 settembre 2025

Sedici anni fa

 


Il 9 settembre del 2009 usciva Perle ai porci. Ormai è reperibile soltanto sul mercato dell'usato ma riporto qui di seguito il riassunto editoriale delle librerie online e mi chiedo: cosa è cambiato? 

Settembre il giorno della prima campanella. Il professor Perboni prende servizio come docente di Lingua e letteratura inglese all'Istituto tecnico De Bernardi nel corso C. Il più ostico, a detta della vicepreside. Un corso come tutti gli altri, è convinto Perboni, lui che con svariati anni di insegnamento alle spalle, prima da precario, poi di ruolo - conosce bene gli studenti italiani di oggi. Una generazione scoraggiante, irrecuperabile, bovinamente supina. Ragazzi che, in cima alla scala delle proprie aspirazioni, pongono quella di partecipare ad Amici e, al secondo posto, "almeno conoscere qualcuno che abbia partecipato ad Amici". Adolescenti viziati da genitori disposti a procurare certificati medici fasulli che consentano di uscire dall'aula per andare in bagno ogni dieci minuti, e pronti a denunciare l'insegnante al primo brutto voto (non importa se meritato). Allievi ormai resi incontrollabili da docenti sempre più demotivati, confusi - troppo entusiasti o troppo negligenti e fiaccati da uno stipendio ridicolo e da obblighi burocratici assurdi e contraddittori. Ma Perboni non teme più nulla perché ha messo a punto il suo personale metodo da carogna... Questo romanzo è il diario di un anno di scuola. E, raccontando interrogazioni da purga staliniana, inquietanti consigli docenti e surreali colloqui con i genitori, insinua nel lettore il sacrosanto sospetto che il quadro della scuola dipinto da Perboni rispecchi perfettamente la disperante realtà delle aule italiane.

martedì 2 settembre 2025

Ma fatemi il piacere!

 

Con il titolo del mio ultimo libro ho promesso che non avrei più scritto di scuola e non intendo fare come Renzi. Però quando leggo delle polemiche che dominano il dibattito scolastico mi rendo conto che si tratta di temi sui quali, modestamente, ho già detto una parola definitiva. Mi limito a ribadirla.

I compiti a casa.

Tapini i nostri studenti che sono tartassati, logorati, vessati, incartapecoriti dalla massa dei compiti per casa loro assegnati da insegnanti insensibili e retrogradi. E chi lo scrive è la stessa persona che poco prima e poco dopo si lamenta del troppo e nocivo tempo che i pargoli trascorrono a friggersi quanto rimane del loro cervellino sui cellulari.

Quindi, invece di fornire la prova definitiva che vi siete presentati in ritardo alla consegna dei cervelli, benedite la massa ingente dei compiti per casa, augurandovi che cresca e si moltiplichi, operando l'unica prevenzione possibile all'abuso del cellulare: lo studio.

Amen.

 

A Modest Proposal

  Bozza di fondazione del Partito Italiano dei Lavoratori – dieci punti Perché si re...